CHE
COS’È
La chirurgia funzionale dei seni paranasali permette di curare le malattie dei seni paranasali rispettando quanto più possibile le strutture anatomiche e la corretta funzionalità
A COSA SERVE
Permettere l’asportazione dei polipi nasali e dei seni paranasali e il miglioramento della funzione respiratoria nasale
Permettere la cura delle malattia infiammatorie croniche (durata complessiva della malattia di più di 6 mesi) dei seni paranasali
COME SI ESEGUE L’INTERVENTO
Prima dell’intervento viene in genere praticata una fiala di antibiotico per via endovenosa per prevenire le infezioni
L’intervento viene effettuato in anestesia generale, senza incisioni esterne.
Prevede l’utilizzo di tecniche video-endoscopiche e cioè di ottiche che vengono inserite nel naso e nei seni paranasali e convogliano le immagini mediante una telecamera su di uno schermo. Il chirurgo opera con l’utilizzo di appositi microstrumenti guardando lo schermo, con la percezione di una immagine notevolmente ingrandita e chiara.
Al termine dell’intervento si posizionano in genere dei tamponi all’interno del naso, che verranno rimossi dopo due giorni prima della dimissione. Al fine di prevenire la formazione di aderenze, a volte si posizionano delle placchette in silicone o in teflon, che verranno rimosse dopo 7-10 giorni.
ELEMENTI CRITICI
Le strutture operate sono confinanti con molte strutture cosiddette nobili. In particolare il seno etmoidale (uno dei seni paranasali) confina con l’orbita e con la fossa cranica anteriore (e cioè con l’occhio e con il cervello); Il seno mascellare con l’orbita e la fossa infra-temporale, e il seno sfenoide con l’arteria carotide e con il nervo ottico (e cioè con l’arteria che porta sangue al cervello e con il nervo che convoglia lo stimolo visivo dall’occhio al cervello). L’intervento di F.E.S.S. prevede ovviamente il rispetto di tutte le strutture nobili.
POSTOPERATORIO
La degenza ospedaliera dura in genere due giorni.
Il tamponamento nasale può provocare cefalea, bruciore agli occhi, iperemia congiuntivale e, obbligando ad una respirazione orale, una fastidiosa secchezza delle fauci; i sintomi scompaiono rapidamente dopo lo stamponamento che avverrà a distanza in genere di due giorni.
Nel post-operatorio verrà fornito una terapia topica endonasale e cioè con lavaggi e pomate nasali. Talora viene prescritta una terapia antibiotica e antidolorifica
Al paziente verranno specificate alcune indicazioni da seguire nel post-operatorio, quali il riposo, l’assunzione di passti non eccessivamente caldi, la proibizione a usare farmici che possono favorire il sanguinamento (ad esempio l’aspirina o altri FANS).
E’ prevista almeno una visita di controllo postoperatoria che verrà programmata al momento della dimissione.
RISCHI E POSSIBILI COMPLICANZE
Il sanguinamento profuso dal naso (epistassi) con la necessità di posizionare un nuovo tampone nasale. Le complicanze sulle strutture nobili sono estremamente rare e in genere si risolvono con la sola terapia medica.
Le sinusopatie e la poliposi nasale sono, in alcuni casi, patologie recidivanti e cioè patologie che tendono nel tempo a ripresentarsi. Spesso, proprio per questo motivo, si provvede a fornire al paziente una terapia preventiva. In alcuni casi si rende necessario un re-intervento.
ALTERNATIVE ALL’INTERVENTO
La poliposi nasale può essere in alcuni casi curata con terapia cortisonica topica e cioè nel naso e sistemica. In genere le complicanze derivanti dall’uso eccessivo di cortisonici sono una indicazione alla chirurgia, che comunque deve essere sempre una scelta del paziente. Nel caso di poliposi nasali o sinusopatie croniche resistenti a terapia medica non esiste alternativa alla chirurgia. Tutti i pazienti che vengono avviati alla chirurgia sono comunque stati sottoposti a terapia medica e l'indicazione chirurgica viene posta in accordo con lo specialista dopo aver verificato che non è possibile risolvere la patologia in altro modo.