Informazioni sugli interventi di ADENOTOMIA E TONSILLECTOMIA

CHE COS’E’

L’adenotomia si propone di asportare il tessuto linfatico adenoideo (situato a livello del rinofaringe, cioè la parte della faringe in comunicazione con le cavità nasali).

La tonsillectomia asporta  le tonsille palatine (costituite prevalentemente da tessuto linfatico e situate a livello della parete laterale dell’orofaringe)

Talora i due interventi vengono effettuati in contemporanea

A COSA SERVE

Le principali indicazioni agli interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia sono la sindrome dell’apnea ostruttiva (OSAS) con ipertrofia delle strutture linfatiche e le forme severe di adenoidite e/o tonsillite ricorrente. Nel soggetto adulto, l’intervento di tonsillectomia per OSAS si associa in genere ad altre procedure sul palato o la base della lingua

La diagnosi di OSAS si basa sulla storia clinica  e l’esame obiettivo. In alcuni casi è auspicabile l’esecuzione di una pulsiossimetria notturna, o di una polisonnografia. In molti casi tuttavia, la scarsa disponibilità di strumentazione di questo genere porta a basarsi solo sugli elementi clinici.

Secondo le linee guida ministeriali, Le forme severe di tonsillite ricorrente rappresentano un’indicazione alla tonsillectomia quando sono caratterizzate da cinque o più episodi invalidanti di tonsillite per anno, perduranti per almeno un anno. Altra frequente indicazione riguarda i pazienti che hanno sofferto di uno o più episodi ascesso peritonsillare.

L’adenoidectomia trova un ruolo nel trattamento dell’otite media cronica secretiva con adenoidite cronica e nel trattamento dell’otite media acuta ricorrente con ipertrofia adenoide ostruente l’orifizio tubarico. 

COME SI ESEGUE 
L’INTERVENTO

In anestesia generale, attraverso il cavo orale, che viene mantenuto aperto da apposi dilatatori 



L’adenotomia prevede l’utilizzo di un adenotomo introdotto attraverso la bocca, il quale stacca meccanicamente le vegetazioni adenoidee dal rinofaringe. L’asportazione delle adenoidi, pur essendo quasi completa, non è mai totale per non correre il rischio di provocare lesioni alla tuba di Eustachio (il condotto che fa comunicare l’orecchio medio con l’esterno permettendone il drenaggio delle secrezioni e l’areazione).

La tonsillectomia viene in genere effettuata con l’utilizzo di strumenti meccanici (bisturi, forbici, scollatori, con l’ausilo di coagulatori bipolari che provvedono alla corretta emostasi. Talora vengono utilizzati sussidi quali bisturi a radiofrequenza.

Al termine dell’intervento si controlla l’emostasi e se necessario di applicano dei punti di sutura riassorbibili. 

ELEMENTI CRITICI

In condizioni normali, non ci sono strutture che possono essere soggette a danno durante l’intervento.  


 POSTOPERATORIO

L’intervento di adenotomia viene effettuato in day-surgery e prevede la dimissione in giornata,

La dimissione dei pazienti operati di tonsillectomia avviene in genere la mattina successiva all’intervento, salvo complicazioni anche minori (ad esempio febbre, vomito, etc.)

Dopo l’intervento di asportazione delle tonsille palatine in particolare persistono sui lati della bocca, una per ciascun lato, due ferite aperte che impiegano dai quindici ai venti giorni per guarire. Queste ferite si ricoprono di una patina biancastra (escara) che non deve essere assolutamente asportata.

La deglutizione sarà dolorosa come in una forte faringite, soprattutto fra la terza e la sesta giornata postoperatoria.

L’alimentazione sarà inizialmente liquida e poi, gradualmente, semiliquida fino a tornare normale in seconda settimana.

Nel post-operatorio verrà prescritta una terapia analgesica e se necessario, antibiotica e cortisonica.

Al paziente verranno specificate alcune indicazioni da seguire nel post-operatorio, quali il riposo, l’assunzione di pasti morbidi e non eccessivamente caldi, la proibizione a usare farmici che possono favorire il sanguinamento (ad esempio l’aspirina o altri FANS).

E’ prevista almeno una visita di controllo postoperatoria
che verrà programmata al momento della dimissione

RISCHI E POSSIBILI COMPLICANZE

Il decorso dopo la chirurgia adenotonsillare può essere accompagnato da dolore alla gola e otalgia, alitosi, edema dell’ugola, difficoltà ad alimentarsi, torcicollo, malessere o prostrazione, febbre, vomito e disidratazione.

Particolare oggetto di attenzione devono esse le complicanze emorragiche. Queste possono verificarsi nell’immediato, sia anche fino a 15-20 giorni dopo l’intervento. In caso di sanguinamento, anche minore, il paziente deve recarsi al pronto soccorso per una valutazione specifica. In questi casi spesso è necessario il ricovero ospedaliero e in alcuni casi l’emostasi in anestesia generale.

ALTERNATIVE 
ALL’INTERVENTO

Le forme ricorrenti di  adenoidite e tonsillite possono essere trattati con terapia antibiotica o anti-infiammatoria, la quale è efficace sono per ogni singolo episodio.

Nelle OSAS alternative all’intervento, specie nei soggetti adulti è costituito da procedure di ventilazione forzata notturna (CPAP) o applicazione di dispositivi meccanici a livello del cavo orale